Fabrizio De Simone

VILLA GUELPA – Longitudine 8.26

Non so voi ma a me non è capitato molte volte di bere un Nebbiolo che affina in cemento. Anzi, credo proprio che questa sia stata la prima!
Siamo a Lessona, nel Nord del Piemonte in provincia di Biella, altra area vocata alla produzione del regale vitigno.
Purtroppo, però, anche qua fillossera e fabbriche hanno generato danni e da 40 mila ettari totali si è passati agli attuali mille. La popolazione ha preferito in questo caso la “più comoda” vita nel settore dell’industria tessile.
La cantina è Villa Guelpa e il vino di cui vi parlo si chiama Longitudine 8.26.
Villa Guelpa è una Casa-Cantina giovane, nata nel 2015, con sede presso l’omonima spettacolare villa risalente a fine ‘800.
Dispone di dieci ettari totali – anche se ad oggi produttivi solo la metà – che poggiano su terreni composti in prevalenza da sabbie gialle marine, con pochissimo materiale organico ed un Ph bassissimo che conferisce grande acidità al suolo.
Il terreno è una caratteristica importantissima e per coloro i quali non ne conoscano gli effetti, non temete, vi aiuto io!
La sabbia accentua le note fruttate del Nebbiolo e genera tannini meno potenti: i vini sono quindi meno longevi ma maggiormente equilibrati in tempi più stretti. L’acidità del suolo, invece, si riflette direttamente sugli acini delle uve e conferisce al vino una maggiore freschezza.

E’ curiosa una delle varietà che ha scelto di allevare la cantina: il Nebbiolo Cobianco, clone appartenente alla famiglia dei Picoutener (Valle D’Aosta).
Questa varietà è così chiamata perchè caratterizzata dal colore invernale nocciola chiaro dei tralci e, in linea di massima, genera vini con una elevata intensità colorante (non tipica dei Nebbiolo) e note olfattive floreali, speziate e fruttate.
La scelta di coltivare questo singolare clone è stata dettata sia dall’esigenza di utilizzare un vitigno che non necessiti di eccessive sostanze nutritive, sia da una questione di tipicità.
Il Longitudine 8.26 vendemmia 2017 è composto da sole uve di Nebbiolo che fermentano e maturano per 9 mesi in cemento. E’ classificato come Vino da Tavola ma, come sempre, non bisogna farsi ingannare: pur non essendo una Denominazione di Origine è un vino ben congegnato e ben prodotto.
Alla vista non è usuale: la tipica colorazione rosso granato assume forte intensità.
Al naso esprime eleganza e finezza con note floreali e fruttate dai richiami alla viola ed alla ciliegia. Non mancano poi sentori minerali e balsamici ed un accenno di speziato.
L’ingresso in bocca è corposo, morbido e avvolgente. Ben si bilanciano le morbidezze con le durezze, caratterizzate da una più intensa vena acida, una buona presenza minerale ed una trama tannica meno fitta e già ben integrata. (Ed ecco quindi che i richiami alle peculiarità relative al terreno).
In retrolfattiva mantiene finezza ed eleganza e ritornano le note minerali, fruttate e floreali già avvertite al naso. Il fin di bocca è discretamente persistente, piacevole e pulito.
13% volume in alcol.
Temperatura di servizio consigliata 14-16°C.
Calice consigliato: Borgonga.
Acidità importante e buon corpo, con una trama tannica più equilibrata e non invadente.
Consiglio abbinamenti con primi e secondi a base di carne e si accetta anche leggera speziatura.
Come primo piatto ravioli con ripieno al brasato o di anatra, conditi con olio o burro.
A seguire: lepre, coniglio magari in umido, oca, faraona al forno (mai provata cotta in forno a legna? Una libidine!) oppure bollito di manzo.
Niente male anche se abbinato a formaggi di giovane o media stagionatura.

VALUTAZIONE

4/5

PREZZO

18 €

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La Cantina

Villa Guelpa è una Casa-Cantina giovane, nata nel 2015, con sede presso l’omonima spettacolare villa risalente a fine ‘800.
Dispone di dieci ettari totali – anche se ad oggi produttivi solo la metà – che poggiano su terreni composti in prevalenza da sabbie gialle marine, con pochissimo materiale organico ed un Ph bassissimo che conferisce grande acidità al suolo.
Il terreno è una caratteristica importantissima e per coloro i quali non ne conoscano gli effetti, non temete, vi aiuto io!
La sabbia accentua le note fruttate del Nebbiolo e genera tannini meno potenti: i vini sono quindi meno longevi ma maggiormente equilibrati in tempi più stretti. L’acidità del suolo, invece, si riflette direttamente sugli acini delle uve e conferisce al vino una maggiore freschezza.

E’ curiosa una delle varietà che ha scelto di allevare la cantina: il Nebbiolo Cobianco, clone appartenente alla famiglia dei Picoutener (Valle D’Aosta).
Questa varietà è così chiamata perchè caratterizzata dal colore invernale nocciola chiaro dei tralci e, in linea di massima, genera vini con una elevata intensità colorante (non tipica dei Nebbiolo) e note olfattive floreali, speziate e fruttate.
La scelta di coltivare questo singolare clone è stata dettata sia dall’esigenza di utilizzare un vitigno che non necessiti di eccessive sostanze nutritive, sia da una questione di tipicità.
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La zona di produzione

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Temperatura e gradazione alcolica

13% volume in alcol.
Temperatura di servizio consigliata 14-16°C.
Calice consigliato: Borgonga.

VALUTAZIONE

4
9/10

ABBINAMENTO

Acidità importante e buon corpo, con una trama tannica più equilibrata e non invadente.
Consiglio abbinamenti con primi e secondi a base di carne e si accetta anche leggera speziatura.
Come primo piatto ravioli con ripieno al brasato o di anatra, conditi con olio o burro.
A seguire: lepre, coniglio magari in umido, oca, faraona al forno (mai provata cotta in forno a legna? Una libidine!) oppure bollito di manzo.
Niente male anche se abbinato a formaggi di giovane o media stagionatura.
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