Il Manzoni 13.0.25 è uno spumante metodo ancestrale e questo vuol dire che di fatto si tratta di uno spumante metodo classico al quale però non viene effettuato il degorgement (o sboccatura) e quindi viene venduto coi lieviti ancora in circolo.
Gli ancestrali si riconoscono per il tappo (in genere sono venduti con il tappo a corona, che per intenderci è quello delle birre) e perchè nel calice non tendono a brillare come gli spumanti “classici” ma presentano velature e intorpidimenti.
Una cosa che forse non tutti sanno è che il famoso Prosecco nasce in realtà come metodo ancestrale.
Quindi, per tornare al nostro Incrocio Manzoni, si tratta del clone 13.0.25 in purezza, in vendita dopo almeno 18 mesi sui lieviti, che alla vista si presenta con un colore rosa intenso dai riflessi granati e tipica velatura.
Al naso è elegante ed esprime una distinta aromaticità, aprendosi con intensi aromi fruttati e richiami floreali.
Il palato è equilibrato e avvolgente, malgrado la vena acida spinta e sostenuta da distinta sapidità, e in retrolfattiva non perde in eleganza e intensità.
A livello gustativo ritornano i richiami fruttati e floreali con accenni anche agrumati. Il sorso si chiude con persistenza e un tocco piacevolmente ammaricante.
Un vino equilibrato ed aromatico che presenta una simpatica peculiarità. Al naso sprigiona dolcezza e morbidezza, dando l’impressione di ritrovare poi un vino con discreta presenza di residuo zuccherino. In bocca, invece, è completamente secco, una spada, e crea un simpatico contrasto con le percezioni olfattive.
E’ sicuramente un bel “giochino”.