Solopaca è il nome di questo vino ma rappresenta di fatto una delle quattro sottozone appartenenti alla Doc beneventina Sannio.
N.B. Esistono due differenti Doc Sannio: Sannio Doc che è possibile produrre anche in versione rossa e rosata e Falanghina del Sannio Doc, quest’ultima che rende omaggi al celeberrimo vitigno Falanghina.
Il Solopaca della Vinicola del Titerno è prodotto con un blend di quattro diverse uve:
– Trebbiano Toscano che è l’uva a bacca bianca più coltivata in Italia e una tra le più coltivate al mondo. Di fatto una varietà “neutra” ossia con livelli aromatici piuttosto bassi ma dotata di ottima acidità;
– Malvasia Bianca di Candia, varietà a bacca bianca aromatica, diffusa principalmente in Toscana ma che si sviluppa anche in molte altre regioni d’Italia, soprattutto del Centro-Sud;
– Falanghina, una delle varietà più tipiche della Campania e regina indiscussa del beneventano;
– Coda di Volpe che è un’altra varietà a bacca bianca tipica della Campania, diffusa in tutta la regione e capace di donare vini dall’alto livello di acidità e che si prestano, alla pari della Falanghina, a molteplici lavorazioni.
Anno di vendemmia delle uve 2019 e 12% del volume in alcol. Nessuna indicazione circa il metodo di vinificazione e maturazione ma, a pelle, direi solo acciaio.
All’esame visivo non trovo molto elegante l’estetica del packaging della bottiglia ma dobbiamo parlare del vino e, nel calice, il Solopaca Sannio Doc 2019 si presenta con un luminoso colore giallo paglierino piuttosto intenso.
Al naso ha una bellissima spinta aromatica offre un buon livello di eleganza; si apre con un ampio bouquet floreale che ricorda il gelsomino, la camomilla e freschi fiori di campo ai quali si accompagnano note di frutta matura (pera) e frutta a guscio. Non manca la componente minerale/iodata e una vena balsamica che fa da sfondo con ritorni mentolati e di macchia mediterranea.
In bocca il sorso è snello e verticale, dritto. Solca piacevolmente il palato grazie ad una buona spinta acida supportata dalla sapidità. Malgrado questo percepisco un buon livello di equilibrio con l’alcolicità.
In retrolfattiva non si smentisce relativamente ad intensità ed eleganza e riporta sapori floreali e fruttati accompagnati questa volta da una componente agrumata.
Finale persistente e chiusura pulita, fattore molto positivo.
Un vino da pasto con un ottimo rapporto qualità prezzo, niente male.
3.5 punti su 5 oro.