Fabrizio De Simone

Punta di Villa, un Amarone da competizione

Basta dire Amarone per rendere bene il concetto, non serve aggiungere altro… Ma io lo aggiungo lo stesso.
L’Amarone è nato come prodotto fallato del più morbido e dolce Recioto, ha avuto un exploit negli anni 2000 superando la fama del suo predecessore e aggiudicandosi a pieno titolo la corona imperiale della Valpolicella.

65% di Corvina, 10% di Corvinone e a saldo 20% di Rondinella e un’aggiunta del 5% di Molinara.
40% di uve appassite fino a Gennaio inoltrato (in un fruttaio di ultima generazione), 3 settimane di maturazione e 24/30 mesi di barrique per il 65% di primo passaggio. Quindi un anno di affinamento in bottiglia e infine la commercializzazione.
Questa è la ricetta per l’Amarone della Valpolicella Docg “Punta di Villa”, vendemmia 2015 della Cantina Mazzi, un Amarone da competizione.

Rosso rubino scarico con unghia granata.
Naso intenso ed elegante che si esprime con toni eterei e di frutta matura sotto spirito. In profondità una componente più balsamica che si associa a richiami speziati, di legno e sottobosco.
In bocca è importante, strutturato. Il residuo zuccherino si percepisce ma è ben bilanciato da un’acidità viva e spiccante, e da una trama tannica piacevole in fase di evoluzione.
Ottime le prospettive di invecchiamento.
In retrolfattiva ancora elegante e intenso. Si acuiscono gli aromi percepiti al naso e diventano più nitidi i sapori ceduti dal legno, le componenti fruttate, speziate e i richiami balsamici. Sul fin di bocca emerge anche un richiamo alla liquirizia che lascia un ricordo davvero molto interessante.
Buona la persistenza, arricchita da un tono piacevolmente amaro.

Punta di Villa 2015: giovane Amarone della Valpolicella classica dalle grandi prospettive.
Se recensissi per una guida lo inserirei sicuramente tra le proposte dal miglior potenziale evolutivo.
4/5 argento a pieno merito, bravi!
Mazzi è una realtà storica, già nota come ‘Sanperetto’.
Dal 1991 è condotta dai fratelli Stefano e Antonio, subentrati al padre Roberto.
Ha sede a San Peretto ma i vigneti si estendono nella zona di Negrar che offre una condizione climatica migliore.
8 ettari vitati principalmente a Corvina e 50 mila bottiglie prodotte. Un fruttaio di ultima generazione nel quale le uve vengono lasciate appassire in cassette di legno e di plastica, e una bottaia sotterranea divisa da tra tonneau e barrique.
Bellissimo lo storico mulino ad oggi adibito a museo.

Relativamente alla storia dell’Amarone, riporto una citazione direttamente dal sito della cantina (www.robertomazzi.com):
“Nella primavera del 1936, Gaetano (fratello della nonna di Stefano e Antonio) ed il capo cantina Adelino Lucchese spillando vino Recioto da una botte non travasata da lungo tempo: notarono con stupore che non era più dolce come si aspettavano, bensì quasi secco.
Con loro grande meraviglia questo “nuovo” vino li fece esclamare all’unisono: “Ma questo l’è un gran Recioto Amaro… un Amaron!”
Qualche anno più tardi la Cantina Sociale della Valpolicella iniziò ad etichettare le prime bottiglie con il nome di Recioto della Valpolicella Amarone”.
Volume in alcol 16%
Temperatura di servizio consigliata 16-18°C.
Consiglio di lasciar respirare il vino una ventina di minuti prima del servizio.
Calice consigliato: Ballon
Valpolicella, provincia di Verona, zona collinare che precede l’inizio delle Prealpi Veronesi.
Una delle aree vitivinicole qualitativamente più pregiate della penisola, si caratterizza per grande varietà e complessità anche a livello di terroir.
All’interno della denominazione si distinguono tre aree ben precise:
– la zona del Classico, a Ovest, comprende cinque comuni: Negrar, Sant’Ambrogio, San Piero Cariano, Fumane e Marano;
– la Valpantena, al centro, l’unica sottozona riconosciuta che ha come centro il comune di Grezzana;
– la Valpolicella Orientale, prende l’area Est da Pian di Castagnè a Cazzano di Tramigna.
Ogni area e ogni Comune genera prodotti diversificati e con determinate peculiarità. Negrar, ove la cantina possiede i vigneti, è conosciuta per generare vini meno colorati e meno grassi ma con una maggior eleganza gusto/olfattiva e una vena acida più importante che assicura longevità.
Inoltre, mi piace sottolineare che la Valpolicella è un’area pregiata anche anche per quanto riguarda la produzione olivicola.

Insomma, bel panorama, buon cibo, buon olio, grande vino. Non gli manca proprio nulla!

VALUTAZIONE

4/5

ABBINAMENTO

Il Punta di Villa è un Amarone da seguire nella sua evoluzione.
In abbinamento trova ottima compagnia da arrosti e stracotto d’asino, filetto di manzo in crosta, brasato.
Si alla selvaggina: arrosto di pecora, stufato di cervo o capriolo in salmì.
Ovviamente accompagna formaggi a pasta dura anche di medio/lunga stagionatura e, per un abbinamento territoriale, da provare con la pastissada de caval.

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Punta di Villa, un Amarone da competizione

La Cantina

Mazzi è una realtà storica, già nota come ‘Sanperetto’.
Dal 1991 è condotta dai fratelli Stefano e Antonio, subentrati al padre Roberto.
Ha sede a San Peretto ma i vigneti si estendono nella zona di Negrar che offre una condizione climatica migliore.
8 ettari vitati principalmente a Corvina e 50 mila bottiglie prodotte. Un fruttaio di ultima generazione nel quale le uve vengono lasciate appassire in cassette di legno e di plastica, e una bottaia sotterranea divisa da tra tonneau e barrique.
Bellissimo lo storico mulino ad oggi adibito a museo.

Relativamente alla storia dell’Amarone, riporto una citazione direttamente dal sito della cantina (www.robertomazzi.com):
“Nella primavera del 1936, Gaetano (fratello della nonna di Stefano e Antonio) ed il capo cantina Adelino Lucchese spillando vino Recioto da una botte non travasata da lungo tempo: notarono con stupore che non era più dolce come si aspettavano, bensì quasi secco.
Con loro grande meraviglia questo “nuovo” vino li fece esclamare all’unisono: “Ma questo l’è un gran Recioto Amaro… un Amaron!”
Qualche anno più tardi la Cantina Sociale della Valpolicella iniziò ad etichettare le prime bottiglie con il nome di Recioto della Valpolicella Amarone”.

La zona di produzione

Valpolicella, provincia di Verona, zona collinare che precede l’inizio delle Prealpi Veronesi.
Una delle aree vitivinicole qualitativamente più pregiate della penisola, si caratterizza per grande varietà e complessità anche a livello di terroir.
All’interno della denominazione si distinguono tre aree ben precise:
– la zona del Classico, a Ovest, comprende cinque comuni: Negrar, Sant’Ambrogio, San Piero Cariano, Fumane e Marano;
– la Valpantena, al centro, l’unica sottozona riconosciuta che ha come centro il comune di Grezzana;
– la Valpolicella Orientale, prende l’area Est da Pian di Castagnè a Cazzano di Tramigna.
Ogni area e ogni Comune genera prodotti diversificati e con determinate peculiarità. Negrar, ove la cantina possiede i vigneti, è conosciuta per generare vini meno colorati e meno grassi ma con una maggior eleganza gusto/olfattiva e una vena acida più importante che assicura longevità.
Inoltre, mi piace sottolineare che la Valpolicella è un’area pregiata anche anche per quanto riguarda la produzione olivicola.

Insomma, bel panorama, buon cibo, buon olio, grande vino. Non gli manca proprio nulla!

Temperatura e gradazione alcolica

Volume in alcol 16%
Temperatura di servizio consigliata 16-18°C.
Consiglio di lasciar respirare il vino una ventina di minuti prima del servizio.
Calice consigliato: Ballon

VALUTAZIONE

4
9/10

ABBINAMENTO

Il Punta di Villa è un Amarone da seguire nella sua evoluzione.
In abbinamento trova ottima compagnia da arrosti e stracotto d’asino, filetto di manzo in crosta, brasato.
Si alla selvaggina: arrosto di pecora, stufato di cervo o capriolo in salmì.
Ovviamente accompagna formaggi a pasta dura anche di medio/lunga stagionatura e, per un abbinamento territoriale, da provare con la pastissada de caval.
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