Fabrizio De Simone

Montalcino: la collina dai tanti volti

Si rendeva necessaria una visita nella zona che vede il Sangiovese come re indiscusso e una volta giunto in Toscana non ho potuto resistere.
Il Brunello di Montalcino è stata, insieme a Barolo, la prima Docg d’Italia ufficializzata nel 1980. Come per il Nebbiolo, anche il Sangiovese assume qua numerose sfaccettature che si differenziano di molto in base alla distinta zona di coltivazione.
Eleganza e finezza sono comunque garantiti ed è molto interessante visitare i produttori delle varie aree (Nord, Nord Est e Nord Ovest, Sud, Sud Est e Sud Ovest) per cogliere le sfaccettature del “Sangiovese dal lungo invecchiamento”.
In questo primo e breve tour che vi porterà anche tu tracciati off road e con poche indicazioni stradali, nei quali anche il navigatore di Google a volte si confonde (ma perdersi tra i vigneti è il fascino delle zone vitivinicole), vi consiglierò due produttori e un ristorante dove fermarsi per una cena a regola d’arte.
Più avanti vi consiglierò altri produttori per completare un week end coi fiocchi.
E’ in Località Castelgiocondo che si apre il nostro tour di Montalcino.
La cantina Luce della Vite è sorta nel 1993 da una collaborazione tra la celeberrima Frescobaldi (nominata “Cantina dell’Anno 2020” da Gambero Rosso) e il mitico “Patriarca” e “Ambasciatore del Vino” Robert Mondavi.
Le bottiglie sono ben riconoscibili dalle fighissime etichette e aerografie che rappresentano un sole (è il sole raffigurato nella chiesa di Santo Spirito a Firenze, chiesa dedicata alla famiglia Frescobaldi).

Attualmente Luce della Vite produce solo quattro referenze:
Lucente = blend di Merlot 75% e Sangiovese 25%, prodotto dai vigneti più giovani e posti ad un’altimetria inferiore;
Luce = blend di Merlot e Sangiovese 50 e 50;
Brunello = Sangiovese in purezza dal solo “cru” Madonnino, prodotto la prima volta nel 2003 come tributo alla zona di Montalcino;
Lux Vitis (non presente in degustazione purtroppo) = l’ultimo arrivato, prodotto con uve di Cabernet Sauvignon per il 95% e per il restante 5% da Sangiovese. Produzione limitata a 4 mila bottiglie l’anno da vigneti piantati nel 2004 e vendemmiati per la prima volta solo nel 2015.
Un’esperienza di classe, che vi darà subito una percezione dell’aristocrazia ilcinese (internet dice che gli abitanti di Montalcino si chiamano così).

Una degustazione che vale ogni euro speso sia per la qualità dei vini, sia per la bellezza della modernissima cantina sita in una villa restaurata, sia per gli ottimi stuzzichini (chiamarli stuzzichini è un eufemismo, si è trattato di un pasto completo) preparati all’occasione dalla cucina.
Inoltre, l’utilizzo dei calici Riedel, studiati appositamente per valorizzare i blend della cantina, esalterà al massimo l’esperienza dando anche valore a quando il contenitore influenzi le nostre percezioni in degustazione.
Dalla parte Sud Ovest di Montalcino, ci spostiamo al suo angolo opposto.
A Nord Est, precisamente in Località Casaccia, troviamo la cantina Canalicchio di Sopra azienda del 1962 vocata alla coltivazione di Sangiovese per la produzione di Rosso di Montalcino e Brunello.
Degustazione decisamente molto interessante, con una batteria composta da un Rosso di Montalcino come apripista ad una verticale di ben cinque Brunello, comprensiva di due riserve.
E’ molto interessante l’espressione della cantina che possiede vigne in due “cru” differenti: uno sito a Canalicchio, dinnanzi alla cantina con terreni che si caratterizzano per una composizione argillosa ricca di minerali tra cui ferro e calcio (in parole povere struttura, mineralità e sapidità a gogo); ed uno sito a Montosoli, nella parte Nord. Zona più fresca con maggiori escursioni termiche. Il terreno qua è prevalentemente galestro molto salino (vini con una buona impronta sapida, molto eleganti e fini).

In questa degustazione prendiamo tre piccioni con una fava, riuscendo a paragonare:
– le caratteristiche del Rosso di Montalcino al Brunello base e al Brunello Riserva;
– brunelli di diverse annate così da coglierne le sfaccettature;
– brunelli da “cru” differenti prodotti però da una stessa cantina e quindi con la stessa filosofia.

Piccolo appunto che mi sento in dovere di rilasciare: la Riserva 2013 credo sia stato il Brunello che più di tutti mi ha stupito nel mio breve tour.
I miei complimenti!
Finite le nostre numerose degustazioni, è ora di concludere la nostra giornata con una cenetta coi fiocchi al Boccon DiVino, a qualche centinaio di metri dalla cantina Canalicchio di Sopra.
Un ambiente raffinato ed elegante, con ampio spazio esterno che permette una stupenda visuale sul panorama Nord Est di Montalcino.
Specialità della casa “La Carabaccia”, ovvero la loro mitica Zuppa di Cipolle. Piatto saporito e di struttura che ben si abbinerà ad un ottimo calice di Brunello (consiglio per l’abbinamento di preferire un’annata di vendemmia più calda).

VALUTAZIONE

5/5

LE CANTINE

Luce della Vite
Canalicchio di Sopra

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La Cantina

La zona di produzione

Temperatura e gradazione alcolica

VALUTAZIONE

5
9/10

ABBINAMENTO

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