Fabrizio De Simone

La Bonarda Argentina 2012 di Chakana alla cieca

Riprendendo le degustazioni alla cieca con Pierdario (presenti sul mio profilo Facebook) ci siamo imbattuti in un vino che mai avremmo indovinato, nemmeno con un secolo di tentativi.
Eh si, perchè il vino di cui ti andrò a parlare ci ha tratti in inganno sotto tanti punti di vista e, soprattutto, non è una referenza così “automatica” da degustare.
Oggi, ti parlo della Bonarda Argentina vendemmia 2012, prodotta da “Chakana” a Mendoza, distribuita da Andean Wines.

Sul web non riesco a trovare grandi indicazioni sulla vinificazione e la maturazione del vino ma, a pelle, suppongo possa essere una Bonarda in purezza con un discreto periodo di invecchiamento in legno.
Alla vista si presenta con un colore granato carico e al naso offre sin da subito profondità ed eleganza.
Da una prima olfazione si apre con note di fiori appassiti, frutta rossa matura e frutta sotto spirito poi, con l’areazione, emergono richiami speziati e balsamici che precedono ricordi più profondi di boisé (legno, vaniglia, chiodi di garofano). Sul finire, un velo di girandola di liquirizia, anice e un piacevole accenno di solvente.

Se il naso ha espresso grande poesia, in bocca l’età non perdona.
L’ingresso del sorso è interessante ma in fase di deglutizione tende ad appiattirsi perdendo corpo e sostanza.
Intrigante il lato durezze con un’acidità ancora molto fresca – malgrado la lunga età – e un tannino vivo, che primeggiano sulla componente alcolica presente e ben integrata.
In retrolfattiva perde un po’ sia in termini di intensità che di eleganza. Torna quanto già avvertito al naso anche se con richiami meno profondi e il sorso si chiude con discreta persistenza e una percezione piuttosto amara, che tende a prevaricare col passare di qualche secondo.

Un vino di grande potenziale e che a mio avviso è stato prodotto molto bene ma che, purtroppo, si trova in fase calante.
Probabilmente, il suo periodo di ottima forma si è fermato un paio di anni fa.

Relativamente alle mie degustazioni alla cieca il gioco è molto semplice: si degustano vini da supermercato e non, italiani e non (purché siano denominazioni di origine) e di fascia superiore ai 5 euro.
Lo scopo ultimo non è quello di indovinare vitigno e denominazione (pressoché impossibile vista l’enorme scelta), quanto più quello di ampliare i propri sensi e, soprattutto, divertirsi insieme.
La mia è un’iniziativa aperta a tutti e alla quale anche tu puoi partecipare, ti basta scrivermi.
Chakana è una cantina argentina (zona di Mendoza) nata nel 2002 dall’esperienza della famiglia Pellizzati (eh si, proprio loro, AR.PE.PE. della Valtellina).
Realtà biologica e biodinamica, ha una produzione variegata tra vitigni a bacca rossa e vitigni a bacca bianca.
La coltivazione è rivolta in prevalenza al Malbec, principe dell’Argentina, poi Chardonnay, Sauvignon Blanc e Viogner per i vitigni a bacca bianca e Pinot Noir, Cabernet Sauvignon, Bonarda, Tempranillo e Syrah per le varietà a bacca nera.
Volume in alcol 14%
Temperatura di servizio consigliata 16-18°C.
Consiglio di lasciar respirare il vino una quindicina di minuti prima del servizio.
Calice consigliato: Ballon
L’Argentina è lo Stato più produttivo del Sud America e uno dei più produttivi su scala mondiale.
Mendoza è l’area di maggior produzione che vede come varietà di riferimento il Malbec (uva a bacca rossa, principe dell’Argentina).
In Argentina la coltivazione della vite è concentrata in prevalenza al confine con il Cile. Lo Stato offre un clima ottimale per la produzione di vini biologici e vanta anche i vigneti più alti al mondo, con coltivazioni superiori ai 2 mila metri s.l.m.

VALUTAZIONE

3.5/5

ABBINAMENTO

La mia referenza è piuttosto difficile da proporre in abbinamento, a causa della curva vitale in fase calante.
Comunque, se apprezzato in giusta maturità ma con qualche anno sulle spalle, lo vedrei molto bene su preparazioni che prevedano l’utilizzo del tartufo come ad esempio: fettuccine al tartufo, filetto di manzo alla Rossini o magari azzarderei con uova di quaglia e tartufo.
Ottimo se abbinato a dei formaggi di medio-lunga stagionatura e molto buono se degustato come vino da meditazione.

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La Bonarda Argentina 2012 di Chakana alla cieca

La Cantina

Chakana è una cantina argentina (zona di Mendoza) nata nel 2002 dall’esperienza della famiglia Pellizzati (eh si, proprio loro, AR.PE.PE. della Valtellina).
Realtà biologica e biodinamica, ha una produzione variegata tra vitigni a bacca rossa e vitigni a bacca bianca.
La coltivazione è rivolta in prevalenza al Malbec, principe dell’Argentina, poi Chardonnay, Sauvignon Blanc e Viogner per i vitigni a bacca bianca e Pinot Noir, Cabernet Sauvignon, Bonarda, Tempranillo e Syrah per le varietà a bacca nera.

La zona di produzione

L’Argentina è lo Stato più produttivo del Sud America e uno dei più produttivi su scala mondiale.
Mendoza è l’area di maggior produzione che vede come varietà di riferimento il Malbec (uva a bacca rossa, principe dell’Argentina).
In Argentina la coltivazione della vite è concentrata in prevalenza al confine con il Cile. Lo Stato offre un clima ottimale per la produzione di vini biologici e vanta anche i vigneti più alti al mondo, con coltivazioni superiori ai 2 mila metri s.l.m.

Temperatura e gradazione alcolica

Volume in alcol 14%
Temperatura di servizio consigliata 16-18°C.
Consiglio di lasciar respirare il vino una quindicina di minuti prima del servizio.
Calice consigliato: Ballon

VALUTAZIONE

3.5
9/10

ABBINAMENTO

La mia referenza è piuttosto difficile da proporre in abbinamento, a causa della curva vitale in fase calante.
Comunque, se apprezzato in giusta maturità ma con qualche anno sulle spalle, lo vedrei molto bene su preparazioni che prevedano l’utilizzo del tartufo come ad esempio: fettuccine al tartufo, filetto di manzo alla Rossini o magari azzarderei con uova di quaglia e tartufo.
Ottimo se abbinato a dei formaggi di medio-lunga stagionatura e molto buono se degustato come vino da meditazione.
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