Et però credo che molta felicità sia agli homini che nascono dove si trovano i vini buoni.
Leonardo da Vinci
Molto vivace, colore rosa, spesso intenso, occasionalmente più pallido, invecchiato per poco più di 30 anni.
Eccomi, sono Fabrizio De Simone e… no, non si tratta della pubblicità di un nuovo vino biologico appena messo sul mercato, ma della mia presentazione in 16 parole.
Se dovessi descrivermi in maniera più professionale, menzionerei senz’altro la medaglia FISAR che nel 2019 mi ha incoronato tra i migliori tre Sommelier d’Italia, punto di inizio nella mia carriera enologica, ma non di certo di arrivo.
Come avrete senz’altro capito, credo tantissimo nelle potenzialità del vino, che sempre più spesso arricchisce la nostra tavola, accompagnando la nostra vita, i nostri ricordi, le nostre emozioni.
Oggi il vino non è più concepito soltanto come un qualcosa da bere, degustare o accompagnare a pietanze prelibate, bensì come un prodotto edonistico, che racconta una storia, una cultura territoriale, che si fa portatore di valori. Non solo un prodotto liquido, ma anche creatore di una vera e propria esperienza.
Una degustazione non è più solo una serie di assaggi, una passeggiata in vigna non è più solo una camminata all’aria aperta, una visita in cantina non è più solo un viaggio per conoscere o acquistare del vino, ma un momento cruciale nel percorso di avvicinamento, scoperta e contatto di un nuovo mondo epicureo che attira sempre più persone, dagli appassionati fedeli ai millenials.
Oggi ci sono merende, cene, letture, musica e pic nic in vigna, vendemmie turistiche, collaborazioni con altre realtà territoriali e wine club che permettono di fare un’esperienza a tutto tondo del vino.
Ecco, io sono qui per questo, per accompagnarvi in questo mondo esattamente come un buon calice di Chianti accompagna la più buona delle portate.
E allora ubriachiamoci… di esperienze indimenticabili.